STORIE
MATTE
Un narratore
dall’aria antica e strana, un po’ giullare, un po’ musico e
forse un po’ matto, in viaggio per le strade del mondo con la sua
amica chitarra e un vero sacco pieno di libri libretti e libroni:
tutte storie raccolte durante il percorso. Una storia era sotto un
sasso, un’altra in cima a un tetto, l’altra l’ha trovata
nell’orecchio di un gatto, o dentro la teiera…
Con qualche
oggetto, con la magia del leggere e del teatro, quattro stracci e
l’aiuto dei bambini il matto troverà storie e libri nuovi da
pescare nel sacco e da leggere ,raccontare, cantare, giocare. Con la
sua allegria e la sua faccia tosta riuscirà a coinvolgere i
bambini nelle sue storie strampalate. Perché le storie sono tante,
ma i bambini a cui raccontarle ancora di più, e il sacco del matto
ha sempre bisogno di nuove parole..
Linguaggi e modalità operative
A partire da storie o
libri per l’infanzia, il conduttore dell’incontro svilupperà un gioco teatrale narrato,
ovvero un racconto che si arricchisce di un’impronta teatrale
aperta all’improvvisazione e al gioco con i bambini presenti. La
cornice dell’evento è teatralizzata poiché condotta da un
personaggio scaturito dal fantastico e dall’immaginario. La
narrazione potrà essere arricchita dall’uso narrativo della
chitarra e del canto.
Proposte
indicative di lettura e testi di riferimento
- Favole al Telefono. Dall’omonima raccolta di racconti “Favole al telefono” di Gianni Rodari.
Il signor Bianchi è
sempre in viaggio per lavoro e torna solo la domenica. Alla sera però
la sua bambina non può dormire se non sente una delle storie di suo
papà. Così il signor Bianchi ogni sera telefona a casa e le
racconta una piccola storia.. sono storie strane, storie fatte
apposta per esser già piccoli sogni ad occhi aperti, ma che non
riescono proprio a farla addormentare.. finita una ne vuole subito
un’altra! Sono storie che sono già anche teatro, pronte per
essere trasformate in un gioco di parole, immagini e personaggi
fantastici.
- L’albero che faceva i libri. Da:“L’albero generoso”, di Shel Silverstein, “Favola d’Amore”, di Herman Hesse, “Il bambino che sognava l’infinito”, di Jean Jono
C’è un albero curioso
che è cresciuto, che al posto dei frutti ha dei libri di storie.
Naturalmente son tutte storie di alberi. E di bambini, grandi o
piccoli. Raccogliere i frutti è come raccogliere parole e mangiarli
è come aprire le pagine. Cominciare a leggere, assaporare, chiudere
gli occhi, immaginare… Cosa c’è dietro gli alberi? si chiede un
bambino, mentre un altro bambino è così amico di un albero che però
finisce per tagliarlo.. e se invece l’albero fossimo noi? Parole e
teatro che si arrampicano sul tronco come i bambini, regalando frutti
che appartengono alla terra lontana dell’immaginario.
- Chi me l’ha fatta in testa? Dall’omonimo racconto di Holzwarth Werner - Erlbruch Wolf
Ai bambini si sa non
piacciono le cose troppo pulite. Non gli piace lavarsi la faccia, e
nemmeno le mani. Gli piace mettere le mani nel piatto e sporcarsi di
terra. Ma lo sporco degli “sporchi” è quello che fa più ridere
i piccoli e inorridisce i grandi: la cacca! E’ proprio una storia
di cacca, questa, addirittura una cacca fatta in testa. Ma chi è il
colpevole? Un viaggio da ridere e sporcarsi tra le tante forme di
cacca, dove ogni animale fa una cacca diversa e puzze diverse.. La
lettura qui si intreccia a un teatro colorato di pittura e superfici
da macchiare e sporcare. Per trovare infine insieme il vero padrone
di quella cacca.
- Dimmi, che cos’è un sogno? Dall’omonimo libro illustrato di Hubert SchirneckMamma, ho fatto un sogno! …chi si ricorda il primo sogno che ha fatto? E che cos’è un sogno? È vero o è finto? Dov’è? Come si arriva? E come si torna? E se mamma e papà non ci danno retta, bisogna cercare la risposta per terra e per mare. Ma i sogni sono tanti e ciascuno ha il suo.. verrà forse la risposta solo chiudendo ancora gli occhi? Un libro e un viaggio di poche parole e tanta strada, tante immagini, tanti suoni. Una piccola minuscola fiaba per piccoli minuscoli bambini che prima ancora di leggere guardano e ascoltano. Parole, danza, musica. E fantasia.
Durata: Dai 50 minuti a 1 ora circa.
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